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CHI SIAMO

​​Siamo un gruppo di professionisti, appartenenti al privato.
Ci dedichiamo in particolare al sostegno della genitorialità, alla famiglia,
preadolescenza - adolescenza, minori a rischio e portatori di handicap.

​CIO' CHE FACCIAMO

SI intende per mediazione, l'attività svolta da un terzo inparziale, ad assistere due o più soggetti sia nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia, sia nella formulazione di una proposta per la risoluzione della stessa.

Si intende per counselling, un'attività professionale che tende ad orientare, sostenere e sviluppare le potenzialità del cliente, promuovendone atteggiamenti attivi, propositivi e stimolando le capacità di scelta. Si occupa di problemi non specifici (prendere decisioni, miglioramento delle relazioni interpersonali) e contestualmente circoscritti (famiglia, lavoro, scuola).
Il sostantivo counseling deriva dal verbo inglese to counsel, che risale a sua volta dal verbo latino consulo-Ä•re, traducibile in "consolare", "confortare", "venire in aiuto.

Nei paesi anglosassoni il Counselling ha già una storia di più di 50 anni ed è una professione riconosciuta a tutti gli effetti che trova applicazione in svariate realtà sociali.

Il Counselllig o relazione d’aiuto a orientamento fenomenologico - esistenziale consiste nell’«aiutare la persona ad aiutare se stessa» nella gestione dei conflitti perché possa trovare il modo di trasformare le esperienze frustranti in altre più soddisfacenti.
Il counselling attua la relazione d'aiuto attraverso l'ascolto attivo e specifiche strategie e comunicazione.

Nei paesi anglosassoni il Counselling ha già una storia di più di 50 anni ed è una professione riconosciuta a tutti gli effetti che trova applicazione in svariate realtà sociali.

Il Counselllig o relazione d’aiuto a orientamento fenomenologico - esistenziale consiste nell’«aiutare la persona ad aiutare se stessa» nella gestione dei conflitti perché possa trovare il modo di trasformare le esperienze frustranti in altre più soddisfacenti.
Il counselling attua la relazione d'aiuto attraverso l'ascolto attivo e specifiche strategie e comunicazione.

Il Rebirthing come percorso di crescita

Il Rebirthing e la respirazione che ne costituisce la tecnica fondamentale, sono stati associati soprattutto alla possibilità di rivivere la propria nascita o al raggiungimento di stati ampliati di coscienza. Questi ultimi potevano riferirsi, senza precise distinzioni, sia alle dimensioni “prepersonali” dell’inconscio collettivo, cioè ai contenuti attinenti alla storia psichica dell’umanità.

Efficacia delle pratiche esperienziali il REBIRTHING TRANSPERSONALE è differente da altri metodi  la ricerca dell'umità e la semplice sensazione di essere vita e pensiero, la psicologia transpersonale e la dimensione spirituale, la coscienza.

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La Psicologia ha origine dalle tradizioni spirituali, ma per affermarsi come scienza ha presto assunto un approccio materialista che ha escluso le dimensioni più profonde dell’Essere. Per secoli filosofi e mistici hanno riconosciuto la “Grande Catena dell’Essere” (o “Grande Campo dell’Essere”), che è rappresentata da dimensioni e livelli che trascendono e includono i precedenti: dalla materia, alla vita, alla mente, all’anima, allo spirito.

La spiritualità diventa strumento del potere


In Occidente la religione presto si allontanò dallo Spirito e l’uomo ne fece un sanguinario strumento di potere, che contraddiceva gli insegnamenti dello stesso Dio che si voleva imporre con la violenza al mondo intero.
La reazione a questa decadenza ha ispirato l’Illuminismo, che ha rappresentato la vittoria della Ragione sul dogma e la superstizione. Tuttavia la reazione ai misfatti delle religioni fu eccessiva e andrò troppo oltre sino a negare del tutto l’esistenza dell’anima e dello spirito. Fu come buttare il bambino con l’acqua sporca, perché per combattere i crimini della Chiesa e osservare i fatti senza il filtro del dogma, si negò del tutto l’esistenza dell’autentica spiritualità, sino a considerare “reale” solo la materia. Da questa prospettiva avere fede è come credere a Babbo Natale, le esperienze mistiche sono viste come una forma d’isteria e i mondi invisibili sono considerati solo fantasia.
Purtroppo ancor oggi è vero che a livello di massa ciò che viene presentato come spirituale e religioso ha troppo spesso i connotati patologici di una fuga dalla realtà, di una stampella dell’ego, che è una parodia della vera spiritualità. Il risveglio spirituale è sempre l’eccezione, si dice che “pochi cercano la Verità e di questi pochissimi la trovano”. Ma il fatto che la trascendenza dell’Io, la percezione dell’Unità della vita e della sacralità dell’Essere siano esperienze destinate a pochi non ne inficia la realtà.

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