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FAT KIDS

Premessa Il Progetto “ F.K.B.C.” (Fat Kids - Boys Camps - Campi Scuola per Minori Obesi) mette al centro le tecniche di relazione di aiuto nell’ambito comportamentale associato a informazioni alimentari corrette nel contesto di una terapia di gruppo, si intendono una serie di strategie il cui scopo è quello di normalizzare il comportamento alimentare al fine di ridurre l’introito calorico e facilitare la perdita di peso. Questo tipo di tecniche presuppone anche esercizio muscolare di tipo aerobico che ha soprattutto effetti benefici di tipo emodinamico e respiratorio, ma modesti effetti dimagranti.Le attività e le azioni che l’Associazione Piccoli Rambo realizzerà saranno pertanto il prendersi cura del minore, anche, di quello escluso socialmente, insieme al nucleo familiare a cui verranno forniti tutti gli strumenti necessari per intraprendere un percorso verso il raggiungimento dell’obbiettivo prefissato.Eziologia Si ha generalmente un tipo di Obesità, tipicamente infantile, chiamata Obesità iperplastica. L’obesità è stata suddivisa in forme iperplastiche e forme ipertrofiche. Quest'ultima è caratterizzata da un aumento di dimensioni di ogni singola cellula adiposa in seguito all’accumulo in essa di sostanze lipidiche ed in particolare di trigliceridi. L’obesità iperplastica, caratterizzata da un aumento del numero di adipociti, è propria dei soggetti in cui l'aumento ponderale è iniziato nell'età infantile o prepuberale.Alla base di tale squilibrio vi sono alcuni fattori quali: iperalimentazione, diminuito consumo energetico, cause patologiche, fattori ereditari, ambientali e psichici.Le tecniche comportamentali associate a informazioni alimentari corrette nel contesto di una terapia di gruppo, si intendono una serie di esercizi psicologici il cui scopo è quello di normalizzare il comportamento alimentare al fine di ridurre l’introito calorico e facilitare la perdita di peso. Questo tipo di terapia presuppone anche esercizio muscolare di tipo aerobico che ha soprattutto effetti benefici di tipo emodinamico e respiratorio, ma modesti effetti dimagranti. Analisi di Scenario A partire dagli inizi degli anni ’80 si è assistito nei paesi del mondo occidentale al verificarsi di una vera e propria “pandemia” di eccesso ponderale e di obesità vera e propria, con percentuali che arrivano al 25-30% della popolazione. Tale significativo aumento è riscontrabile anche nei giovani in età prescolare e nelle varie fasce dell’età scolare. Anche in Italia la situazione è in preoccupante crescita e i dati nazionali annuali della ricerca sull’obesità presentati dall’Istituto Auxologico Italiano parlano di un 30-35% di minori italiani in sovrappeso e di un 10-12% francamente obeso. Di questi ultimi quasi un terzo sono già portatori della cosiddetta “sindrome metabolica” (caratterizzata dalla presenza di almeno tre fattori tra obesità, ipertensione, ipertrigliceridemia, bassi valori di HDL, dismetabolismo glucidico fino al diabete conclamato) che è responsabile della gran parte delle patologie cardiovascolari che si presentano poi in età adulta. In età infantile l’obesità colpisce soprattutto la classe di età compresa tra gli 8-14 anni (14-16%), mentre al di sotto degli 8 anni si osservano percentuali inferiori al 10%, interessa maggiormente il sesso maschile rispetto a quello femminile e le regioni del Centro-Sud rispetto a quelle del Nord del Paese.I dati più recenti diffusi dalla Società Italiana di Nutrizione Umana riguardanti la popolazione pediatrica della Regione Emilia Romagna evidenziano una percentuale di bambini con eccesso ponderale di circa il 20%, con un 9% di bambini obesi. L’esperienza comune della gran parte dei centri ospedalieri e territoriali che si occupano di obesità infantile indica, in maniera ormai incontrovertibile, come un approccio terapeutico individuale incentrato sulla modificazione del solo parametro alimentare (terapia dietetica) sia destinato ad ottenere una efficacia limitata e solo transitoria. Decisamente più vantaggioso sembra essere un approccio multidisciplinare che preveda la collaborazione di più figure professionali quali il pediatra, il nutrizionista, lo psicologo e l’esperto di educazione motoria, che lavorino in maniera coordinata anche su gruppi di pazienti, con partecipazione attiva delle famiglie per una maggiore efficacia del modello comportamentale proposto. In questo senso l’esperienza del “ F.K.B.C. ” , organizzato dall’Associazione Piccoli Rambo in collaborazione con S.S.N. Regione Calabria Azienda Sanitaria N.2 e con il SERT di Castrovillari (CS), propone un approccio integrato all’educazione nutrizionale in un contesto ludico con forte stimolo alle attività motorie. Questo può permette ai minori una più chiara comprensione dei comportamenti corretti, che vengono condivisi ed attuati in gruppo e implica un coinvolgimento attivo dei genitori nella preparazione alla partecipazione al campo. Si può ipotizzare con questo metodo un aumento della compliance a cambiare abitudini scorrette, con maggiore persistenza nel tempo, in quanto il percorso del “ F.K.B.C. ” è preceduto e seguito da un periodo di rafforzamento dei concetti ispiratori del lavoro con momenti di approccio motorio e comportamentale. L’obesità nei bambini e nei giovaniIn Italia, il sistema di monitoraggio Okkio alla salute ha rilevato nel 2008 e nel 2010, insieme ad altre informazioni su dieta, attività fisica e ambiente scolastico, lo stato nutrizionale di un campione di bambini delle classi terze della scuola primaria, di età 8-9 anni, attraverso la misurazione diretta dei dati antropometrici. L’indagine è stata condotta su circa 45.000 bambini nel 2008 e oltre 42.000 nel 2010. Secondo l’indagine, nel 2008 nel nostro Paese il 23,6% dei bambini di 8-9 anni è in sovrappeso e il 12,3% è obeso. Applicando la stima a tutta la popolazione italiana di 6-11 anni, il numero di bambini obesi in Italia sarebbe perciò circa 380.000. Le Regioni con le prevalenze più alte di obesità sono la Campania (21%), la Sicilia (17%), la Calabria e il Molise (in entrambe, 16%) (Figura 1). I risultati indicano un gradiente in incremento nord-sud nella diffusione dell’obesità con valori più elevati nei territori dell’Italia meridionale. La prevalenza dell’obesità risulta più alta nei maschi (13,3%) rispetto alle femmine (11,3%). Aumenta al diminuire del livello di istruzione della madre: è del 7% nei bambini con madri laureate e del 15,8% nel caso di conseguimento di licenza media o un titolo di studio inferiore. Risulta, inoltre, più alta nei figli di madri che non svolgono attività lavorativa [14]. L’indagine del 2010 conferma i dati di prevalenza del 2008, con una percentuale di sovrappeso e obesità, rispettivamente, del 23% e 11% .

FAT BOYS

La diffusione dell’obesità nelle età 11, 13 e 15 anni in Italia è stata fotografata dall’indagine multicentrica internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) [16], a cui l’Italia ha aderito nel 2000 e nelle survey successive (2005/06 e 2009/10). I dati antropometrici raccolti nell’indagine sono auto riferiti. La prevalenza dell’obesità nell’indagine 2005/06 rimane abbastanza stabile nelle tre età considerate:11 anni: 3,6%13 anni: 2,7%15 anni: 2,7%.Un andamento diverso si osserva per il sovrappeso, che tende a decrescere passando da 11 e i 15 anni. L’obesità, così come il sovrappeso, tende ad essere maggiormente diffusa nei maschi rispetto alle femmine (a 15 anni, la prevalenza di obesità è 3,5% nei maschi e il 2,0% nelle femmine). Anche nei giovani adolescenti tra gli 11 ed i 15 anni si mette in evidenza un aumento dei valori dal Nord (2,0%), al Centro (2,3%) e al Sud (3,9%). Facendo un confronto con i dati di “Okkio alla salute” la diffusione dell’obesità nella fascia 11-15 anni risulta inferiore rispetto a quanto emerso per i bambini di 8-9 anni. Le due indagini differiscono nella metodologia di rilevazione di peso e altezza. Allora bisogna correre ai ripari, ora che esiste ancora il fattore tempo per rimediare alle definitive alterazioni e la progressione delle alterazioni non è diventata ancora irreversibile: un nuovo fife strie deve essere avviato. Si tratta quindi di agire nell’età scolare e rimodellare i comportamenti e gli stili di vita dei giovani. Diventa perciò necessario che gli organismi e i soggetti responsabili facciano sistema lavorando in coorte su programmi condivisi e multi potenziali per creare una nuova sinergia, capace di cambiare i risultati. Università, Provincia, Comuni, scuole, medici e mass media saranno protagonisti di un progetto pluriennale che tratterà le fragilità giovanili nella loro globalità, agendo così sulle abitudini di vita. L’Associazione Piccoli Rambo e il Comune di Bologna si impegneranno a promuovere degli incontri di sensibilizzazione culturale, capace di cambiare il modello d’impianto della nuova società contemporanea. A tale proposito noi “Ass. Piccoli Rambo” abbiamo sviluppato diversi progetti da distribuire sul nostro territorio comunale e stendibile a tutta la provincia. (E.C.C.A.) (Alimentazione ed Emozione). Il programma di cambiamento dello stile di vita e delle abitudini sociali; nel progetto verranno chiamate al tavolo di lavoro la Facoltà di Medicina, di Psicologia, le scuole medie superiori e i Comuni, i medici e i mass media territoriali, per sviluppare un grande movimento culturale capace di cambiare il modello d’impianto della nuova società contemporanea. Cattive abitudini alimentari ed aspetti sociali La gioventù e la sua fragilitàLo stato di salute che si rileva tra le persone adulte e quelle ultrasessantenni risulta nettamente precario, in effetti la richiesta di assistenza sociale e sanitaria è tra le più alte fra i Paesi industrializzati. Pur rilevando livelli molto alti di efficienza, non si apprezza nessun sostanziale miglioramento del livello medio della qualità, dimostrando la persistenza di un’efficacia piuttosto limitata.Nonostante i notevoli sforzi, basati sui miglioramenti operativi e organizzativi, e sull’incremento significativo delle risorse economiche impegnate nel settore, si è ottenuto solo un sostanziale allungamento della vita ma, per contro, uno scarso miglioramento della qualità della vita stessa. I risultati statistici mostrano i crescenti difetti della società contemporanea; appare chiaro che, mentre da una parte lo sviluppo delle tecnologie corre veloce, dall’altra gli adattamenti culturali e gli adeguamenti comportamentali restano vistosamente indietro. Malgrado gli sporadici tentativi che, a macchia di leopardo, si sviluppano nelle varie zone del Paese, guidati da soggetti responsabili, non si riesce a influire sui danni diffusamente prodotti nei vari strati della popolazione. Diventa allora chiara la necessita di agire sul modello di vita della società italiana; non è più sufficiente lavorare sugli anelli conclusivi della catena sociale dell’assistenza, ma bisogna agire negli anelli iniziali della stessa, lunga e dispendiosa, catena. I dati Istat Aggiornati evidenziano una realtà sconcertante: un terzo dei giovani, circa otto milioni, risultano obesi o in sovrappeso. Si tratta di dati che riguardano non tanto la componente estetica del corpo, ma le funzioni interne metaboliche che, invece di mantenere lo sviluppo nelle sue armonie naturali, lo trasformano in una macchina che dovrà andare in officina precocemente per riuscire a sopravvivere alle necessità della vita. Proprio nella fase più delicata, quella della crescita e dello sviluppo, appare maggiormente carente l’attenzione degli organismi responsabili della tutela (famiglia, Scuola, Stato). Non è sicuramente una mancanza di interesse o di affetto, ma una visione obsoleta e arretrata del modello sociale. La scuola, prevalentemente nozionistica, non è più preparata a affrontare l'incalzare di un'informazione globale e immediata com'è quella offerta da Internet. Le novità tecnologiche dell’ultimo decennio, pur affascinanti, hanno minato dalle fondamenta le vecchie abitudini e i valori consolidati. Perciò gli anelli più fragili restano ovviamente quelli rappresentati dai giovani, non ancora consolidati in una società destinata a cambiare radicalmente; ecco quindi la diffusione tra i giovani del fumo, dell'alcol, della droga, del bullismo. E non solo: si sono aggiunti gli eccessi qualitativi e quantitativi dell’alimentazione, l’invasione dei cibi grassi e veloci, tramite i fast food, lo scarso movimento e la nella riduzione dell’attività fisica, condizionata dalle lunghe sedute quotidiane davanti al computer, che hanno modificato completamente le abitudini dei giovani. Il nuovo stile di vita è ulteriormente peggiorato e le fragilità giovanili sono aumentate. Non si tralla di un allarme generico e aspecifico, ma ormai si conosce ogni vizio e ogni difetto di questa situazione, che tende a produrre iniziali anomalie e patologie, che si manifesteranno poi nell’uomo maturo; non si tratta nemmeno di difetti potenziali, ma di difetti realmente in atto, che solo a distanza di tempo svilupperanno le relative malattie.In Italia la situazione è in preoccupante crescita e i dati nazionali annuali della ricerca sull’obesità presentati dall’Istituto Auxologico Italiano parlano di un 30-35% di bambini italiani in sovrappeso e di un 10-12% francamente obeso. Di questi ultimi quasi un terzo sono già portatori della cosiddetta “sindrome metabolica” (caratterizzata dalla presenza di almeno tre fattori tra obesità, ipertensione, ipertrigliceridemia, bassi valori di HDL, dismetabolismo glucidico fino al diabete conclamato) che è responsabile della gran parte delle patologie cardiovascolari che si presentano poi in età adulta. In età infantile l’obesità colpisce soprattutto la classe di età compresa tra gli 8-14 anni (14-16%), mentre al di sotto degli 8 anni si osservano percentuali inferiori al 10%, interessa maggiormente il sesso maschile rispetto a quello femminile e le regioni del Centro-Sud rispetto a quelle del Nord del Paese.L’esperienza comune della gran parte dei centri ospedalieri e territoriali che si occupano di obesità infantile indica, in maniera ormai incontrovertibile, come un approccio terapeutico individuale incentrato sulla modificazione del solo parametro alimentare (terapia dietetica) sia destinato ad ottenere una efficacia limitata e solo transitoria. Decisamente più vantaggioso sembra essere un approccio multidisciplinare che preveda la collaborazione di più figure professionali quali il pediatra, il nutrizionista, lo psicologo e l’esperto di educazione motoria, che lavorino in maniera coordinata anche su gruppi di pazienti, con partecipazione attiva delle famiglie per una maggiore efficacia del modello comportamentale proposto. In questo senso l’esperienza del campo scuola di educazione alimentare e motoria, organizzato dal reparto di Pediatria dell’Ospedale San G. Bosco in collaborazione con le circoscrizioni 6 e 7 di Torino, propone un approccio integrato all’educazione nutrizionale in un contesto ludico con forte stimolo alle attività motorie. Questo può permette ai ragazzi una più chiara comprensione dei comportamenti corretti, che vengono condivisi ed attuati in gruppo e implica un coinvolgimento attivo dei genitori nella preparazione alla partecipazione al campo. Si può ipotizzare con questo metodo un aumento della compliance a cambiare abitudini scorrette, con maggiore persistenza nel tempo, in quanto la settimana di campo scuola è preceduta e seguita da un periodo di rafforzamento dei concetti ispiratori del lavoro con momenti di approccio motorio e comportamentale. Obbiettivo generaleAcquisizione di modelli comportamentali e stili di vita utili a ridurre in maniera significativa e persistente la massa corporea;Acquisizione di abilità motorie e della coscienza dell’importanza di uno stile di vita non sedentario per il mantenimento di un corretto peso corporeo;Aumento dell’autostima;Coinvolgimento attivo della famiglia nel programma di educazione alimentare e motoria.Sperimentazione del modello campo-scuola all’interno di un percorso multidisciplinare integrato.Il programma di lavoro, comprendente incontri multidisciplinari di gruppo rivolti ai minori e le relative famiglie sull’importanza delle corrette abitudini alimentari e di una adeguata attività motoria sul raggiungimento e la stabilizzazione di un corretto peso corporeo, che culminerà nella partecipazione al Fat Kids - Boys Camp residenziale. Obbiettivo SpecificoI risultati attesi sono essenzialmente una chiara comprensione, da parte dei minori e delle famiglie, dei modelli comportamentali proposti, con introiezione dei contenuti appresi e stabilizzazione nel tempo dei risultati di riduzione della massa corporea. Innovazione del ProgettoDal 1992 il Ministero della Salute, in conformità con i dati provenienti dalla ricerca scientifica e dall’esperienza clinica, ha concluso il problema della gestione del peso affermando che “le diete fanno male”. Non solo lo strumento dieta è inefficace, dunque, ma sembrerebbe che la maggior parte dei problemi riguardanti il controllo e la gestione del peso corporeo siano da ricollegarsi a condizioni che nascono e si stabiliscono in conseguenza di metodologie errate quali le diete molto restrittive (very low diet calories).Il problema del sovrappeso esiste ed aumenta di anno in anno arrivando a raggiungere quote preoccupanti tanto da sollecitare la produzione e lo sviluppo di metodologie di intervento capaci di intervenire non tanto sul sintomo (il peso) ma sulle cause (cosa porta all’aumento ponderale, quali i comportamenti patogenerativi, perché una persona mangia in misura maggiore al suo fabbisogno).L’applicazione delle tecniche cognitivo-comportamentali ad un campo non esclusivamente psicopatologico identificando programmi atti a favorire la perdita di peso attraverso l’utilizzo di strumenti che possano identificare e correggere i pensieri disfunzionali e le credenze delle persone in relazione al peso, al cibo, agli alimenti.Viene così presentato dall’Associazione “Piccoli Rambo” questo progetto di intervento “educativo-correttivo”, specificatamente orientato alla modifica del comportamento alimentare che consente di insegnare ai minori l’acquisizione e le messa in atto di nuove abilità per la gestione del peso corporeo, raggiungendo significative perdite di peso. Le tecniche “evidence-based” che vengono insegnate aiutano e facilitano il minore impegnato/a sia in un programma di perdita di peso sia in un progetto di cambiamento tale da rendere superflua la dieta professionalmente condotta.Tali metodologie, di tipo cognitivo-comportamentale, si fondano sulla osservazione e monitoraggio del comportamento alimentare del minore e delle idee che il minore ha su se stesso/a, sul suo comportamento e sul significato che dà al cibo. Consentire di avviare la pratica professionale autonoma in un settore di intervento che erroneamente si ritiene di esclusiva competenza medica nonostante le evidenze ci informino che i fattori che influenzano il peso corporeo siano solo in una minima percentuale dovuti a fattori biologici; il restante è influenzato da fattori ambientali e psicologico-comportamentali.Facilitare l’accesso professionale come “psicologi” senza dover effettuare una formazione come “psicoterapeuti”.Essere in grado di poter avviare dei programmi di prevenzione per il problema del soprappeso e dei disturbi del comportamento alimentare riconosciuti, oggi, come un problema sociale di grande rilevanza Ipotesi Operativa e destinatariProgetto innovativo in supporto ai nuclei familiari e la genitorialità con problematiche e disagi di minori obesi o con tale rischio. Durata del ProgettoTale durata è stabilità e valutata in accordo con i nuclei famigliari e la genitorialità, indispensabile per attivare in modo efficace i percorsi qui citati. Ruoli e Funzioni del ProgettoAssociazione di promozione sociale/volontariato Piccoli RamboNuclei famigliariGenitorialitàConsentire di avviare la pratica professionale autonoma in un settore di intervento che erroneamente si ritiene di esclusiva competenza medica nonostante le evidenze ci informino che i fattori che influenzano il peso corporeo siano solo in una minima percentuale dovuti a fattori biologici; il restante è influenzato da fattori ambientali e psicologico-comportamentali. Facilitare l’accesso professionale come “psicologi, pedagogisti, educatori e counsellor” senza dover effettuare una formazione come “psicoterapeuti”.Essere in grado di poter avviare dei programmi di prevenzione per il problema del sovrappeso e dei disturbi del comportamento alimentare riconosciuti, oggi, come un problema sociale di grande rilevanza. Risultati Attesi e Processi di CambiamentoAumento della consapevolezza Attivazione emozionale e drammatizzazione Rivalutazione di sé Rivalutazione dell'ambiente Liberazione sociale Liberazione personale Contro-condizionamento Controllo dello stimolo Gestione delle ricompense Relazioni di aiuto Cos’è “ CresciamoBeneInsieme” É un contenitore di programmi progetto per minori, famiglie e genitorialità, in comune acordo. I minori ammessiSono ammessi al Progetto” F.K.B.C.” i minori con età compresa tra gli otto ed i 10 anni, nonché minori in età compresa tra 11 ed i 16 anni con percorsi specifici. Per tutte le fasce di età, in accordo con i genitori si effettueranno gite, escursioni, feste e compleanni durante l’anno. La durata della permanenza dei minori è adattabile alle singole esigenze, tenendo comunque presente che ogni minore, potrà essere ospitato, per un massimo di tre giorni settimanali (durante l’anno “Week – End” o festività) e per tutto il periodo estivo. Iscrizione Prima di usufruire del servizio il genitore dovrà:- compilare il modulo d’iscrizione (contenenti dati anagrafici);- compilare il modulo per la privacy;- sottoscrivere il regolamento del progetto “ F.K.B.C.”;- versare la quota d’iscrizione annuale pari a € 70.00, indipendentemente dal tipo di abbonamento prescelto (in tale quota è compresa l’assicurazione a favore di ogni minore per eventuali infortuni che si dovessero verificare);- fornire fotocopia del libretto di vaccinazione o, in alternativa, rilasciare dichiarazione scritta che il minore è stato regolarmente vaccinato e non è affetto da malattie infettive contagiose e clinicamente accertate. (vedi modulistica in CresciamoBeneInsieme).La domanda di partecipazione all’iniziativa “ F.K.B.C. ”, unica per tutti i turni, deve essere presentata entro il 31/04/2013. Nella domanda deve essere indicato in modo chiaro il turno o i turni scelti: per motivi organizzativi, non sarà possibile garantire, successivamente, l’iscrizione ad ulteriori turni rispetto a quelli già indicati, salvo posti disponibili.Qualora il numero degli iscritti nel percorso non raggiunga il numero minimo di 5 minori, tale da non permettere lo svolgimento dell’iniziativa i genitori saranno invitati a ritirare la quota anticipata. Alla domanda deve essere allegata: la fotocopia della carta di identità del richiedente e l’autocertificazione compilata e firmata;la quota della partecipazione e quella di iscrizione in contanti, intestato all’Ass. Piccoli Rambo, la fotocopia della tessera sanitaria, il modulo delle informazioni mediche e il modulo di partecipazione relativa al turno o ai turni scelti. Il tutto, dovrà pervenire in busta chiusa, presso La Sede Amministrativa dell’Ass. Piccoli Rambo in P.za Roosevelt 3, int. 16 Bologna, intestata all’Ass. Piccoli Rambo – causale: “F.K.B.C. con sopra cognome e nome e località del minore”. Le domande non compilate in tutte le loro parti, prive della documentazione richiesta e/o pervenute oltre il termine su indicato, non verranno prese in considerazione. Le buste delle adesioni per i turni successivi, se non effettuati in un’unica soluzione, devono essere consegnate cinque giorni prima dell’inizio del turno. Consegna e ritiro del minoreIl minore viene affidato alle cure degli operatori del progetto “ F.K.B.C.” all’ingresso dello stesso. Nessuno può ritirare i minori se non autorizzato con delega scritta del firmatario dell’iscrizione corredata da documento d’identità. Il minore, se stabilito dalla famiglia o dalla genitorialità in comune accordo con il F.K.B.C., può essere accompagnato o ritirato da uno degli operatori dello stesso, previo modulo firmato, là dove la famiglia o la genitorialità decidono. Effetti personali di ogni minore (Kit). Quando ci si muove outdoor, sia per una tranquilla passeggiata a un chilometro da casa sia per un trekking impegnativo di più giorni, si spera sempre che tutto vada per il meglio. Ma quelle che in quantistica sono chiamate "variabili non epistemiche", e in linguaggio comune "rogne impreviste", possono sempre capitare. E in questo caso dobbiamo essere preparati. E dovrebbe essere anche nella vita di tutti i giorni. Strumenti che devono sempre essere con noi, anche per la passeggiata di un'oretta prima di cena. Strumenti che devono essere sempre pronti, a portata di mano in macchina, o dietro la porta di casa, in modo da non farci perdere tempo. Altrimenti, prima o poi diremo "Ma si, cosa vuoi che succeda, tanto sto fuori pochissimo, non perdo tempo a prepararmi qualcosa". E magari quella volta succede il patatrac. Ognuno dovrebbe prepararsi il kit in base alle sue specifiche esigenze, in maniera realistica. Come fare allora? Fare, prima un elenco delle situazioni di pericolo in cui potrei trovarmi, e poi di quello che, in ogni singola situazione, potrebbe essermi indispensabile e, in un secondo elenco, quello che potrebbe essermi utile.Le situazioni di pericolo, sostanzialmente, (ognuno deve valutare il suo particolare ambiente) si possono riassumere in:Ho pensato a cosa dovrei fare, e successivamente ho scritto tutto quello che mi sarebbe potuto tornare indispensabile e, solo in un secondo tempo, utile. Il Kit sta tutto in una tracolla. Tracolla non vuol dire scomodità, instabilità, scarsa praticità, ve lo assicuro. La tracolla è estremamente pratica e comoda. E si può portare anche con uno zaino, in quanto non lo intralcia assolutamente. Una tracolla inoltre mi permette, una volta liberato dello zaino, di muovermi senza separarmi dal kit. Il kit pronto soccorso, kit "benessere". In estate aggiungo il kit antiofidico, che in inverno non serve. La crema a protezione solare che è molto importante. Questo zainetto è solo un kit per le emergenze, è un qualcosa in più, che però deve esserci sempre.I genitori dovranno aiutare in assoluta autonomia i propri figli nella scelta e fornitura del proprio KIT, al F.K.B.C. Essendo previste attività di motricità per le quali il minore si può sporcare, si consiglia la divisa. Accettazione delle condizioni del regolamento Il genitore, con la firma del modulo di iscrizione, dichiara di aver ricevuto copia del presente regolamento e di accettarne integralmente le condizioni nonché di autorizzare il trattamento dei dati personali in conformità al D.L.vo 196/2003. Modalità di svolgimento delle attivitàIl F.K.B.C. prevede diverse attività nell’arco del wek-end o periodo stabilito. Sono previste attività che mirano a stimolare le abilità dei minori, come: resistenza, forza, equilibrio ecc. L’uso dei propri attrezzi di sopravivenza, attività di musicalità e di motricità, ecc.. In base all’età ed alle esigenze del minore, le varie attività saranno scandite da momenti didattico relazionali e di percorsi introspettivi. Tutti i percorsi, e le attrezzature utilizzate all’interno dei vari programmi garantiscono la salute e la sicurezza dei minori. La struttura del baby hotel è sviluppata su un unico livello, identici tra loro e quindi con lo stesso utilizzo. Nello specifico è garantito l’accessibilità per i portatori di handicap, che non presenti nessuna limitazione fisica nello svolgimento delle attività.

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